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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Disordine e criminalità

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  Mutamento sociale   La società non è un’entità statica: pur tendendo all’ordine e alla conservazione delle sue strutture, è soggetta a cambiamenti continui . Il mutamento sociale è l’alterazione dei modelli di ordine sociale nel tempo, e può derivare da fattori esterni o interni.   Fattori esterni: • Cambiamenti ambientali o natural i, come il clima o la fertilità del suolo, che possono modificare le attività economiche e quindi la struttura Fattori interni: •  Variazioni demografiche , come crescita o diminuzione della popolazione, invecchiamento, migrazioni, che influenzano economia, politica e rapporti sociali. 2. Conflitto sociale   Il disordine nella società non è solo legato al mutamento, ma soprattutto al conflitto : una componente inevitabile della vita sociale.   Origine del conflitto: •  Trasgressione delle norme:  Le regole sociali, pur essendo strumenti di stabilità, non sono universalmente favorevoli a tutti; alc...

Fare gli italiani

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  Contesto storico: “ Fare gli italiani”   Nel periodo del  Risorgimento nazionale , l’Italia affrontò la sfida di costruire non solo uno Stato unitario, ma anche una  coscienza nazionale condivisa . Il celebre motto di  Massimo d’Azeglio  – «Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani» – esprimeva la necessità di educare la popolazione ai nuovi valori della  società borghese, liberale e moderna .   Difficoltà principali: •  Diffusa ignoranza : gran parte del popolo, soprattutto contadino, non capiva il significato dell’unità d’Italia e vedeva la scuola come un’imposizione, simile alla leva militare. •  Mentalità rurale : i ritmi della vita contadina non richiedevano lettura, scrittura o calcolo. •  Tensioni nel ceto dirigente : la borghesia liberale riconosceva l’importanza dell’alfabetizzazione, ma temeva che troppa istruzione potesse sovvertire l’ordine sociale.   L’educazione diventava quindi uno  strum...

La cura dell'infanzia e la pedagogia povera

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  La cura dell’infanzia e la pedagogia povera La cura dell’infanzia ha assunto, nel corso della storia,  diverse forme a seconda del contesto sociale, economico e culturale.  In particolare, nei ceti popolari e tra le famiglie povere, l’educazione dei bambini era profondamente legata alle condizioni di vita quotidiane e alle necessità di sopravvivenza. Da qui nasce il concetto di “ pedagogia povera ”, ovvero un modello educativo non formale , spesso privo di risorse materiali, ma ricco di significato pratico e sociale. Nelle famiglie borghesi i bambini venivano seguiti da precettori, bambinaie o inseriti in percorsi scolastici strutturati. Per i bambini del popolo, l’infanzia era spesso accorciata, perché si iniziava presto a collaborare nelle attività familiari: i bambini diventavano presto adulti. Già a partire dai sei o sette anni, e a volte anche prima, i piccoli venivano coinvolti nel lavoro domestico, agricolo o artigianale , contribuendo al sostentamento del nucle...

La società alfabeta: Gabelli e Herbart

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  La società alfabeta: Gabelli e Herbart Nel corso dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, l’Europa, in particolare l’Italia assistettero alla nascita di una nuova visione della società: la società alfabeta .  Questo significa vivere in una società in cui saper leggere , scrivere e far di conto non è più un privilegio di pochi, ma un diritto (e un dovere ) di tutti. L’alfabetizzazione di massa diventa così uno strumento fondamentale per l’inclusione sociale, il progresso economico e la formazione del cittadino. In Italia, questo cambiamento si collega al processo di unificazione nazionale e alla necessità di creare cittadini consapevoli e partecipi della vita dello Stato. In questo contesto si inserisce l’opera di pedagogisti come Giuseppe Gabelli e Johann Friedrich Herbart, che hanno avuto un ruolo importante nel definire i fondamenti teorici dell’educazione pubblica. Giuseppe Gabelli (1831–1910) Gabelli è stato uno dei primi teorici italiani a sostenere l’importanza del...